Iniziamo dicendo che per sfruttare al massimo la cappa è necessario che l’elettrodomestico abbia potenza di aspirazione e portata d’aria adeguate alle dimensioni del locale in cui viene posizionato, con una larghezza uguale (o superiore) a quella del piano cottura e una capacità aspirante pari ad almeno sei volte il volume della stanza.
In presenza di un piano cottura a gas, la normativa UNI 7129/2015 prevede che la cappa debba essere sempre installata ed è possibile scegliere tra modelli aspiranti, che convogliano fumi e vapori verso l’esterno per mezzo della canna fumaria, o filtranti, che prelevano l’aria, purificandola prima di rimetterla in circolo nell’ambiente. In questo caso, la stessa norma prevede che la cappa venga “aiutata” nel suo compito da appositi fori di ventilazione o da altri sistemi ausiliari che rendono più efficiente il ricambio dell’aria.
Quando, invece, il piano cottura è a induzione, l’installazione non è obbligatoria, ma ci sentiamo comunque di consigliarla, sia per eliminare gli odori di cucina, sia per risolvere il problema del vapore acqueo, che trasformandosi in condensa durante la cottura dei cibi si deposita su pensili e mobili. Accanto ai modelli tradizionali, solitamente posizionabili a un’altezza compresa tra i 50 e i 90 centimetri, è possibile scegliere una cappa integrata direttamente nel piano cottura, per catturare vapore e odori prima che salgano e si disperdano nell’aria.
Per utilizzare al meglio la tua cappa è bene accenderla appena prima di iniziare a cucinare e lasciarla attiva per almeno cinque minuti da quando hai spento il fornello o il forno. Cerca, inoltre, di usare il più possibile i coperchi durante la cottura dei cibi, così eviterai (o comunque ridurrai) il problema del vapore acqueo.
La manutenzione della cappa della cucina
L’aria aspirata dalla cappa è satura oltre che di odori e di fumi anche di grassi e deve, perciò, passare attraverso un sistema di filtri che ha il compito di evitare che proprio i grassi si accumulino all’interno dell’elettrodomestico fino a comprometterne l’efficienza.
A seconda del produttore e del modello, le operazioni di manutenzione della cappa possono essere diverse nella forma, ma nella sostanza tutte prevedono la pulizia dei filtri. Alcuni modelli possono essere lavati a intervalli regolari con detergenti non aggressivi, mentre quelli a carboni attivi che intrappolano gli odori vanno necessariamente sostituiti.
Ti ricordiamo, inoltre, che è buona norma pulire con cura le parti esterne della cappa ogni due settimane, soprattutto quando friggi o cucini alimenti particolarmente grassi e unti.
Problemi alla cappa: come fare?
La tua cappa non aspira più come dovrebbe? Usura e manutenzione poco attenta (o assente) rischiano di compromettere il buon funzionamento dell’elettrodomestico, magari proprio per colpa di filtri così intasati che impediscono all’aria di circolare come dovrebbe. Se al termine della loro pulizia, però, il problema sussiste, è possibile che si tratti di un guasto al motore aspirante o della turbina. Quando, invece, la cappa non si accende proprio, potrebbe trattarsi di un malfunzionamento del condensatore che ha il compito di avviare il motore della ventola oppure di un guasto alla scheda elettronica.
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